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Casa e sostenibilità: gli italiani ci credono ancora

Un mutuo su tre viene chiesto per l’acquisto di case a basso impatto ambientale. Ma anche per chi vuole ristrutturare e migliorare la classe energetica del proprio immobile, risparmiare è possibile. Ecco quanto e come.

Il green e l’attenzione verso la sostenibilità sono davvero “passati di moda”? È quello che si sente dire sempre più spesso, a causa degli aumenti dei prezzi dei beni e dell’energia dovuti alle tensioni geopolitiche e alla mutata sensibilità sul tema green portata dalla nuova presidenza degli Stati Uniti d’America. Eppure, in Italia, le cose sembrano andare in maniera decisamente diversa.

Il mercato

Secondo la società di consulenza Nomisma immobiliare un mutuo su tre per l’acquisto di case nuove è "green". Ma non solo. Lo studio "Borsino mutui acquisto prima casa", realizzato dall’osservatorio MutuiSupermaket.it-Nomisma, segnala come chi intende acquistare casa nei prossimi 12 mesi sia sempre più alla ricerca di alloggi sostenibili. Il 59% chiede un’abitazione in classe A o B, o che sia ristrutturabile per raggiungere tale classe energetica in modo da poter chiedere un mutuo Green a tassi agevolati. Solo il 10% di chi cerca un’abitazione non considera fondamentale la classe energetica.

Ma andiamo oltre. Anche chi non è alla ricerca di una nuova casa e abita in palazzi più vecchi e dunque energivori, può attuare delle strategie per cercare di ridurre consumi ed emissioni. Secondo gli ultimi dati ENEA, aggiornati a maggio 2024, circa metà delle abitazioni italiane sono in classe F o G, quelle con le performance energetiche peggiori. Scalare un paio di classi, muovendosi verso quelle più virtuose, però, è fattibile. Anche senza realizzare il ben costoso cappotto termico. Ecco gli ambiti più significativi su cui si può intervenire, dopo aver preso accorgimenti di base come sostituire gli elettrodomestici con modelli più efficienti, installare lampadine a LED e applicare una schermatura solare alle finestre.

Riscaldamento

Sostituire una caldaia tradizionale con una a condensazione o una pompa di calore può portare a un miglioramento significativo della classe energetica. Secondo i calcoli dell’Energy&Strategy del Politecnico di Milano, per una villetta monofamiliare in classe G di 120 metri quadrati, l’investimento minimo per installare una caldaia a condensazione è attorno ai 5.000 euro (Nord Italia). I consumi però scendono del 20%.

Impianto di ventilazione

Un impianto di ventilazione controllata può aiutare a mantenere una temperatura interna costante e a migliorare la qualità dell'aria, riducendo anche le perdite di calore dovute alle infiltrazioni d'aria. Considerando la stessa casa unifamiliare di 120 mq, il costo di un impianto di ventilazione meccanica controllata decentralizzato può variare dai 1.000 ai 2.500 euro, a seconda di quante unità si installano. Con un impianto centralizzato dotato di sistema di recupero del calore, la spesa orientativa è tra i 4.500 e i 7.000 euro. La ventilazione controllata, soprattutto a doppio flusso con recupero di calore, permette però un recupero termico significativo, riducendo lo spreco di energia. Il risparmio di energia può arrivare fino all'80% rispetto alla tradizionale apertura delle finestre.

Infissi

E proprio alle finestre bisogna fare molta attenzione. Sostituire gli infissi vecchi con serramenti di nuova generazione, dotati di vetri basso emissivi e telai isolanti, può migliorare notevolmente l'isolamento termico e ridurre le dispersioni di energia. Secondo Infissidema nuovi infissi possono ridurre la dispersione termica fino al 60%, con un impatto positivo sulla bolletta, a volte fino a 300-500€ all'anno.

Pannelli solari

Installare pannelli solari può ridurre la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali e contribuire a migliorare la classe energetica dell'edificio. Per un impianto fotovoltaico da 3 kW la spesa da sostenere è tra i 5.000 e gli 11.000 euro, a seconda del tipo di pannelli fotovoltaici utilizzati. Una spesa che si ripaga in un arco di tempo che mediamente va dai 7 ai 12 anni.

Costi e risparmi

Tutti quelli appena descritti sono interventi che comportano ovviamente costi che devono essere considerati come un investimento e non solo come una spesa. Nomisma ha stimato che la spesa media in Italia per rendere efficiente energeticamente un’unità immobiliare può oscillare dai 15.000 euro per un’abitazione in un grande condominio ai 42.000 euro per un edificio unifamiliare. Ma migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione permette di ottenere un risparmio medio del 36% in termini di bolletta energetica per unità immobiliare: dai 390 euro l’anno per le case situate nelle zone più calde, fino ai 1.241 euro per quelle nelle zone climatiche più fredde.

Inoltre, non bisogna dimenticare che presto entrerà in vigore anche la Direttiva europea Case Green, che comporterebbe un investimento a livello nazionale di circa 83,4 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, per abbattere di un ulteriore 7% le emissioni del 10% degli edifici residenziali che devono raggiungere almeno la classe D.

C’è poi un altro aspetto da considerare. Migliorare la classe energetica della propria casa fa aumentare il valore dell’abitazione. Uno studio di Banca d'Italia basato sui dati di Immobiliare.it mostrava come già nel 2023 le case in classe A, a parità di condizioni, venissero vendute mediamente a un prezzo del 25% più alto rispetto a quelle classificate nella categoria più bassa. Con differenze di prezzo che variavano dal +7% al +45% a seconda delle caratteristiche delle varie province italiane. La differenza di prezzo maggiore si riscontra nelle zone più fredde, dove gli interventi necessari ad aumentare la classe energetica sono più complessi e verosimilmente più costosi e i risparmi energetici più elevati. Differenze che con ogni probabilità sono cresciute ancora di più negli ultimi due anni.

Non è infatti un caso che gli italiani, almeno quelli più informati, siano mediamente propensi a questi cambiamenti. Secondo Homeservatory, il trend report della casa in Italia di Leroy Merlin, nel 2025 il modo di vivere la propria abitazione tiene infatti sempre più conto di sicurezza, efficienza e sostenibilità. Con il 59% degli intervistati preoccupato per l’aumento dei prezzi, il 30% per le conseguenze del cambiamento climatico e altrettanti per la salute. Secondo lo studio cresce l’attenzione verso soluzioni che migliorano le prestazioni energetiche della casa, riducendo gli sprechi e i costi di gestione. L’83% degli Italiani sono d’accordo sulla possibilità di risparmiare grazie agli infissi, il 79% grazie all’installazione di pannelli solari e il 71% acquistando prodotti rigenerati e di seconda mano.

Ed ecco allora che un finanziamento per rendere la propria casa più efficiente potrebbe in parte ripagarsi con i risparmi conseguiti sulla bolletta energetica. Permettendo di risparmiare e allo stesso tempo essere in linea con i propri bisogni e valori di sostenibilità.

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